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La Società sportiva dilettantistica lucrativa sotto la lente degli esperti

1 Febbraio 2018
convegno società dilettantistica lucrativa
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Convegno del 31 gennaio

Il 31 gennaio, il Forum Sport Center, a Roma, è stato teatro di una svolta radicale per il mondo dello sport dilettantistico: ANIF-Eurowellness, associazione di categoria leader in Italia che tutela e rappresenta gli impianti sport e fitness ha catalizzato l’interesse di più di 300 operatori, stakeholders, formatori, consulenti del settore intorno alla presentazione della Società Sportiva Dilettantistica Lucrativa. Il nuovo soggetto giuridico che riempiendo un vulnus normativo permetterà alle imprese sportive di investire in modo trasparente, distribuendo gli utili ma restando all’interno del sistema sportivo dilettantistico. La nuova SSDL è stata il punto di arrivo di un progetto di legge che ANIF ha contribuito a redigere, veicolando le istanze che provengono dal basso, in virtù del costante fine tuning con la sua base associativa e che è stato, prima depositato in Parlamento dall’On.Daniela Sbrollini e, poi, portato all’approvazione, nelle sue parti fondamentali, dal Ministro dello sport Luca Lotti, con la Legge di Bilancio.

La grande attenzione è stata sollevata da un convegno, cominciato in Sala Auditorium alle 11.00 e concluso alle 17 circa, che ha visto alternarsi voci autorevoli e differenti prospettive dello sport, dalle istituzioni, ad esperti di diritto, sportivo e amministrativo.
La mattinata, dopo la presentazione del presidente di ANIF Giampaolo Duregon che ha ripercorso i passaggi chiave della norma, come risposta alle varie esigenze espresse dall’imprenditoria dilettantistica, ha preso la parola Luigi Angelini, consigliere delegato di Wellness Foundation, che ha più volte segnalato la vicinanza di Nerio Alessandri alla ratio di questa norma principalmente per il valore di promozione di una vita attiva tra la popolazione italiana, che è poi da sempre la mission di Wellness foundation. Facilitare gli investimenti consentendo alle SSDL di mantenere un quadro di agevolazioni fiscali per il valore salutistico e sociale dello sport, amplierà la platea e la cultura dello sport insieme ad un risparmio sanitario generato da una popolazione sana e attiva.

Mentre l’assenza imprevista del Ministro Lotti è stata colmata dall’invio di una lettera, che è stata letta da Giampaolo Duregon alla platea, in cui difende le ragioni di questa grande innovazione e del vuoto normativo che la rendeva necessaria, l’On. Daniela Sbrollini ha segnalato l’importanza di questa legge nella creazione di nuovi posti di lavoro, all’interno di un quadro chiaro di certezze normative per imprenditori e lavoratori dello sport. In particolare, infatti, la legge 205/2017, che ha appunto introdotto la SSDL, pubblicata in Legge di Bilancio, distingue nettamente tra dilettantismo profit e dilettantismo no profit, tutelando finalmente le imprese sportive nella gestione della loro attività sportiva di base, agonistica, olimpica ed amatoriale (in quanto finalizzata soprattutto al benessere psico-fisico del cittadino) da controlli fiscali che, nell’assenza di una giurisprudenza chiara, si basavano su interpretazioni spesso discordanti di norme frammentarie, come ha precisato l’On. Sbrollini.

Principalmente era la figura del lavoratore sportivo a non avere una sua collocazione nell’ordinamento statale, come ha dichiarato una sentenza della Corte di Cassazione, 602/2014: oggi con la legge 205/2017 si qualifica ex lege questa figura come disciplinata da contratti di collaborazione coordinata e continuativa e, per la prima volta, si introduce la contribuzione INPS (contributi al 33% sul 50% dell’imponibile). Altra voce di spicco è stata quella del mondo accademico, con il prof. Leonardo Ferrara che, come capo dell’ufficio legislativo del Ministro Lotti ed interprete privilegiato, in quanto ha preso in carico la stesura della legge 205/2017, è stato uno dei punti di vista centrali del convegno.

Altra voce dello sport attesa era Vittorio Bosio, presidente nazionale del CSI, che si è schierato dalla parte di ogni iniziativa di innovazione che premia e fa crescere lo sport, ricordando, con una bella lezione di vita, che lo sport non è mai in contrapposizione e che le ASD hanno obiettivi differenti dall’imprenditoria dilettantistica che però non devono essere messe in ombra, richiamando l’attenzione della politica.

Il pomeriggio è stato dedicato all’approfondimento e aggiornamento amministrativo – fiscale grazie alla presenza dell’avv. Alberto Succi, esperto consulente ANIF e tra gli estensori della legge, di Yuri Zugolaro, esperto tributario fiscale che si è soffermato sul quadro di agevolazioni fiscali della SSDL, Società Sportiva Dilettantistica Lucrativa (IVA entrate istituzionali al 10%, IRES sul 50% dell’imponibile, contributi previdenziali al 50% per i primi 5 anni, poi a regime) e di Andrea Mancino, capo commissione fiscale CONI.

Mancino ha affrontato alcuni temi cruciali e di forte interesse per gestori e titolari di centri sportivi che lo hanno sommerso di domande in un dibattito aperto e stimolante: i passaggi per essere riconosciuti nel registro CONI, passaggi decisivi se tutti i cambiamenti normativi, comprese le agevolazioni fiscali, vogliono essere riconosciuti.

La grande novità della Società Sportiva Dilettantistica Lucrativa è infatti la possibilità di restare all’interno del CONI e quindi il riconoscimento di un diritto a continuare a svolgere la propria attività dilettantistica, di avvio degli atleti all’agonismo e crescita umana e sociale dei giovani, accanto alla finalità commerciale che non è in contrapposizione ma è anzi funzionale allo sviluppo delle strutture dove lo sport con i suoi valori, è reso possibile.

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