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Riforma dello Sport

Quando si parla di Riforma dello Sport, si intende la Delega al Governo del riordino e della riforma di disposizioni per quanto riguarda enti sportivi professionistici e dilettantistici, oltre che il rapporto di lavoro sportivo. Questo secondo l’articolo 5 della legge 8 agosto 2019 n.86.

In data 28 settembre 2022 è stato approvato il decreto legislativo correttivo da parte del Consiglio dei Ministri.

ANIF ha presentato varie proposte emendative di cui numerose sono state prese in considerazione per la stesura del testo definitivo che dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore. Questo grazie alla sua attività costante di dialogo con le istituzioni competenti.

Il decreto legislativo del 28/02/2021 è quello più importante che ha subito più cambiamenti in data 28 settembre 2022.

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Di cosa tratta la riforma dello sport

I diversi titoli di questo decreto trattano di:

  • Titolo I: disposizioni comuni e principi generali
  • Titolo II: enti sportivi sia professionistici che dilettantistici.
  • Titolo III: atleti, tecnici, dirigenti e direttori di gara.
  • Titolo IV: discipline sportive con l’impiego di animali;
  • Titolo V: lavoro sportivo e sostegno delle donne nello sport;
  • Titolo VI: pari opportunità per le persone con disabilità nell’accesso a gruppi sportivi militari e corpi civili dello Stato;
  • Titolo VII disposizioni finali.

 

Vantaggi e cambiamenti della riforma dello sport

Alcuni cambiamenti apportati dalla riforma dello sport sono:

  • Chiarezza: La riforma chiarisce vari punti che potevano essere soggetti a diverse interpretazioni.
    Per questo ANIF si è attivata per redigere un vademecum applicativo in collaborazione con il Ministro dello sport Andrea Abodi, il Viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo e con il Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigion.
  • Modifiche ai Contributi: Col proprio lavoro, ANIF ha ottenuto una diminuzione del peso economico dei contributi per i centri sportivi dilettantistici.
    Siamo riusciti a ridurre la contribuzione iniziale dal 33% circa al 25% ed addirittura al 12,50% per i primi 5 anni.
    Questa verrà inoltre applicata solo per la parte che eccede l’importo di 5000 €.
    I centri sportivi devono pagare due terzi dei contributi nel primo quinquennio (dove l’aliquota sarà pari al 12,5% circa). Questo, oltre la trattenuta al percipiente, corrisponderà all’8,25%. Per ogni 1.000 € percepiti dal lavoratore la società pagherà 82,50 € da gennaio. Dalle proiezioni di ANIF, fatte con i bilanci di SSD e ASD, la spesa in più risulta contenuta e sostenibile.
  • Imposte per Percipiente: Il percipiente dovrà pagare le imposte non più dai 10.000 €, ma oltre l’importo di 15.000 €.
  • Riconoscimento Co.Co.Co. Tipici: Fino a 18 ore settimanali, i contratti di collaborazione coordinata e continuativa degli sportivi sono riconosciuti come tipici.
  • Testo Unico: La Riforma dello Sport, essendo un testo unico che ben riassume le varie normative, non è facilmente contestabile. Motivo per cui porterebbe a cessare diversi contenziosi innescati dalla legge attuale.
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