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L’importanza del Movimento per la Salute alla luce dei dati sulla sedentarietà in Italia

16 Ottobre 2023
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Il nostro Paese vive all’ombra di un grandissimo paradosso: se da un lato siamo quasi i numeri uno a livello olimpico, mondiale ed europeo per numero di medaglie e di competizioni vinte, basti pensare che nel 2021 l’Italia è stata il secondo Paese (dopo gli Stati Uniti e prima della Cina) per numero di podi conquistati in competizioni sportive internazionali, alle Olimpiadi di Tokyo 2021 ci siamo piazzati al primo posto nel medagliere come Paese dell’Unione Europea così come agli Europei 2023, dall’altro siamo al quarto posto per numero di sedentari rispetto al panorama Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).

Quali sono i reali danni della sedentarietà?

Secondo i dati fornitoci da The European House Ambrosetti, la sedentarietà è causa:

  • del 9% delle malattie cardiovascolari
  • dell’11% del diabete tipo 2
  • del 16% del tumore al seno
  • del 16% del tumore al colon-retto

posizionandosi, altresì, al 4’ posto come fattore di rischio causa morte.

In Italia questo fenomeno è diversificato tra uomini, donne e bambini, infatti, in percentuale sul totale (35,2%), le donne sedentarie sono di più degli uomini (39,4% contro il 30,8%), così come aumenta vertiginosamente la percentuale di bambini sedentari che crescono in famiglie in cui nessuno pratica attività fisica (47,9%) di contro a quelli che hanno almeno un genitore che pratica esercizio fisico (9,8%).

Questa problematica va ad incidere anche su un altro fenomeno purtroppo sempre in crescita che è quello dell’obesità tra i bambini di 7/8 anni: nell’Unione Europea 1 bambino su 8 è in sovrappeso, mentre in Italia la percentuale aumenta diventando 1 bambino ogni 4; dati allarmanti sia dal punto di vista della salute sia da quello economico, considerando che i costi della sedentarietà (diretti e indiretti) arrivano a 3,8 miliardi l’anno, con un’incidenza dell’1,7% sul totale della spesa sanitaria pubblica e privata del nostro Paese.

L’emergenza salute così come quella economica non possono lasciare indifferenti le Istituzioni che hanno il dovere di incentivare la pratica sportiva per dare il via ad una serie di reazioni che vadano a migliorare la situazione del nostro Paese.

Si è, infatti, calcolato che adottando politiche nazionali mirate sarebbe possibile dimezzare il fenomeno della sedentarietà nei prossimi 30 anni andando così a ridurre i costi socio-sanitari pubblici e privati e a liberare risorse economiche per affrontare nuovi investimenti (circa 171Euro per ogni persona sedentaria in meno in Italia).

Un grande passo avanti in Italia si è avuto con la modifica in Costituzione dell’articolo 33 in cui è stato inserito il riconoscimento ufficiale dell’attività sportiva a livello sociale, educativo e di benessere psicofisico:

“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme.”

Un importante segnale che arriva insieme al forte interessamento da parte del Ministro della Salute Orazio Schillaci nei confronti della prescrizione del “farmaco esercizio fisico”; interesse che vedrà la concretizzazione nella partecipazione del Ministro al convegno organizzato da ANIF

“Movimento per la Salute – La prescrizione dell’esercizio fisico strutturato come farmaco. Collaborazione strategica tra medici di famiglia, medici sportivi, pediatri, specialisti, chinesiologi e centri sportivi”

il prossimo 27 Ottobre presso il Ministero della Salute (iscriviti qui)

Anche a livello europeo molte sono le iniziative per diffondere la “cultura all’esercizio fisico”, a partire dal #BEACTIVE DAY, la giornata internazionale (23 Settembre) dedicata all’importanza dell’attività fisica: istituita da EuropeActive e supportata dalla Commissione Europea  che ogni anno vede coinvolti diversi paesi europei con lo scopo di organizzare flash mob, eventi, convegni che vadano a smuovere la cittadinanza, soprattutto quella sedentaria. L’anno scorso il #BEACTIVE DAY ha visto la realizzazione di 3800 eventi in tutta Europa con il coinvolgimento di 700 mila persone e il raggiungimento di 4 milioni di utenti sui social.

Oltre a questo progetto anche la Settimana Europea dello Sport, #BEACTIVE (dal 23 al 30 Settembre), ha lo scopo di coinvolgere attivi e non attivi a partecipare ad eventi diffusi in varie città dedicati all’esercizio fisico. L’anno scorso, per esempio, sono stati organizzati circa 3000 eventi andando a coinvolgere 40 Paesi e 13 milioni di persone.

Due casi di successo che continuano a ripetersi negli anni e che ANIF supporta, dimostrando quanto, se giustamente stimolate, le persone anche meno attive si possano coinvolgere in attività fisiche attraverso il divertimento, la socializzazione e l’inclusione.

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