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Limite dei pagamenti in contanti di 1000 euro

7 Marzo 2016
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Lo Studio S.I.A.F. di Daniela Ilacqua, consulente ANIF informa che:

la Legge di Stabilità 2016 ha innalzato nuovamente il limite per il pagamento in contanti da 1.000 euro, come previsto dalla riforma posta in essere da Mario Monti, a 3.000 Euro.
Preme sottolineare che modifiche alla normativa attualmente vigente sono state apportate solo al comma 1 dell’art. 49 del D.lgs. n. 231/2007: se con la riforma posta in essere dal governo Monti il limite per il “trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi” è stato abbassato da 12.500 Euro a 1.000 Euro, adesso, con la nuova Legge di Stabilità viene innalzato nuovamente, ma a 3.000 Euro (anche il limite per il pagamento dei canoni di locazione viene riportato a 3.000 Euro, non essendo stata prevista alcuna sanzione in caso di superamento del tetto di 1.000 Euro).
Da gennaio 2016, quindi, ci confrontiamo con un tetto all’utilizzo del contante meno rigido rispetto a quello previsto negli anni passati.

La normativa che regola l’emissione di assegni bancari e postali è racchiusa nel comma 5 dell’art. 49 del D.lgs. n.231/2007 il quale non è stato modificato dalle disposizioni previste dalla Legge di Stabilità 2016, per cui gli assegni emessi con un valore superiore a 1.000 Euro devono ancora indicare:

  • il nome ed il cognome del beneficiario;
  • la clausola di non trasferibilità.

E’ bene ricordare che per i pagamenti effettuati dalle Pubbliche Amministrazioni il limite resta, invece, sempre di 1.000 Euro.
La citata Legge di Stabilità 2016 ha previsto dei cambiamenti anche per gli Enti associativi. Sebbene il nuovo limite per la circolazione del denaro contante sia aumentato anche per loro in virtù delle nuove disposizioni normative, rimane ferma la soglia di € 1.000,00 prevista dalla disciplina fiscale. Il superamento della soglia, in questo caso, non comporta alcuna sanzione prevista dalla disciplina antiriciclaggio, ma fa scattare le penalizzazioni della Legge n. 133/99, modificate dal D.Lgs. 158/2015 di riforma delle sanzioni tributarie.
Al fine di aumentare l’utilizzo dei Pos il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) punta ad introdurre sanzioni per commercianti e professionisti che non si dotano di tale strumento, infatti dal primo gennaio 2016 è obbligatorio accettare pagamenti con bancomat e carte di credito (eccetto i casi di impossibilità oggettiva come specificato dal comma 900 dell’articolo unico della legge 208/2015).
Per agevolarne l’uso viene proposta anche una riduzione delle commissioni interbancarie in linea con il regolamento Ue 751/2015 che prevede un tetto massimo alle commissioni interbancarie dello 0,3% del valore dell’operazione per le carte di credito e dello 0,2% per le carte di debito (bancomat).
Queste riduzioni, però, non eliminano del tutto il problema, essendo le commissioni interbancarie solo una parte dei costi a carico di commercianti e professionisti: bisogna considerare anche le commissioni sul servizio dell’esercente.
Come già riferito, poi, le Pubbliche amministrazioni sono sempre tenute ad effettuare i pagamenti superiori a 1.000 Euro con gli strumenti telematici.

 

Limite contanti, novità 2016: sanzioni

Relativamente all’aspetto sanzionatorio, attualmente, chi viola il limite di 3.000 euro per l’utilizzo di contanti nelle transazioni va incontro a sanzioni amministrative che oscillano tra l’1% ed il 40% dell’importo trasferito.
La sanzione non può mai essere inferiore a 3.000 euro, mentre per le violazioni che superano i 50.000 euro la sanzione minima è aumentata di 5 volte.
Al fine di consentire il pagamento in contanti la Legge di Stabilità prevede, però, la possibilità di convenire ad un accordo circa la rateizzazione dei pagamenti a due condizioni: preventivo accordo tra le parti e natura dell’operazione che consente la rateizzazione.

In pratica, il superamento del limite di euro 1.000,00 per gli Enti associativi, dal 1 gennaio 2016:

  • comporterà l’applicazione di sanzioni amministrative da Euro 250,00 ad Euro 2.000;
  • non comporterà più la decadenza dalle agevolazioni di cui alla Legge 398/91;
  • non comporterà l’applicazione delle sanzioni previste dalla disciplina antiriciclaggio, se l’importo della transazione non è pari o superiore a Euro 3.000.
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