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L’attività fisica riduce l’assenteismo sul lavoro

12 Novembre 2018
benefici azienda attività fisica
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Dei benefici sulla produttività lavorativa dei dipendenti se ne è parlato addirittura al Nasdaq Stock Market, tempio della produttività e oggetto di uno studio dell’American College of Sport Medicine che ha analizzato i benefici della promozione dell’attività fisica, in termini di incremento degli obiettivi di produttività e di riduzione dei costi per la salute dei dipendenti, a favore, dunque delle spese aziendali.

In Italia, studi scientifici che dimostrano, ad esempio, la riduzione dell’assenteismo sul luogo di lavoro, associato all’attività fisica, sono stati condotti da Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, a cura del centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità.

Rispetto al benessere dei dipendenti, una delle prime esaustive analisi è stata pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine che considera 138 studi primari effettuati dal 1969 al 2007 che nell’insieme hanno coinvolto oltre 38 mila persone. Gli studi dimostrano l’incidenza dell’attività fisica, da alternare alla routine lavorativa, su: riduzione del rapporto tra colesterolo totale e colesterolo Hdl, della glicemia a digiuno e del rischio di diabete.

Già a partire già dagli anni ’90 cresce la sensibilità per la salute e l’attività fisica della popolazione sia come cittadini sia da come dipendenti sui luoghi di lavoro. Sono i datori di lavoro a cominciare a sentire l’importanza della promozione dell’attività fisica tra i dipendenti, in quanto associata ad un insieme di benefici per i lavoratori ma anche per l’azienda: si parla di benefici concreti come la diminuzione di assenze per malattia e la garanzia di organici più efficienti e motivati.

Attività fisica: benefici aziendali

Dunque riduzione dell’assenteismo sul lavoro e non solo. Ecco i benefici per azienda e lavoratore dell’attività fisica.

  1. Riduzione dell’assenteismo e miglioramento della produttività
    Uno studio riportato da Randstad afferma che i Top Employers Americani, investendo sulla felicità dei propri dipendenti, hanno assistito ad una riduzione dell’assenteismo per la malattia dal 4,3% al 2,9%.
  2. Benessere psico – emotivo
    Gli stessi studi convergono su un altro aspetto, correlato, ma importante al punto tale da creare valore aggiuntivo. L’attività fisica può migliorare le prestazioni psico-fisiche, un risultato importante, se si pensa che la depressione in Europa è tra le principali cause di astensione dal lavoro – specialmente tra le donne.
    Quando pratichiamo esercizio fisico, difatti, il nostro cervello rilascia endorfine, un particolare ormone che agisce in modo simile ad un antidepressivo, e ci fa sentire più sereni e rilassati. L’esercizio fisico è un efficace trattamento per depressioni lievi e moderate. Inoltre riduce le alterazioni fisiologiche associate all’ansia, come il battito cardiaco accelerato e la respirazione affannosa.
  3. Miglioramento dell’immagine aziendale. 
    Secondo il Randstad Workmonitor ben il 78% dei dipendenti italiani, contro il 70% della media globale, rende di più in ufficio proprio grazie allo sport. In India i lavoratori hanno un’immagine molto positiva dei loro datori di lavoro che nell’82% dei casi attuano politiche per tutelare la salute psico – fisica dei loro dipendenti: tra queste misure il 54% dei datori di lavoro offre sconti e benefit per fare attività fisica, generando una corrispondenza tra la percezione positiva dei datori di lavoro e l’offerta di attività fisica. Gli studi dell’INAIL e Randstad già menzionati oltre ad una vasta letteratura sul tema negli ultimi 10 anni dimostra che le politiche di promozione dell’attività fisica migliorano l’immagine aziendale e quindi anche la fedeltà dei dipendenti.
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