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L’alchimia della fidelizzazione: intervista al club Interamnia

26 Marzo 2019
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Interamnia sta a Teramo come lo sport sta al benessere: l’uno potrebbe fare a meno dell’altro ma per nessuno dei due sarebbe la stessa cosa! Il club Interamnia di Leone Valentini, gestito dalla Diretttrice Giorgia D’autorio che, insieme a tutto lo staff, lo hanno reso un club d’eccellenza, nonchè storico socio ANIF,  ha un tasso di fidelizzazione altissimo, al di sopra del 70%, tanto che si potrebbe definire l’anima sportiva della città. Al Forum Club 2019, di febbraio scorso, si è distinto per aver vinto il Club award 2019 nella categoria Innovazione. Interamnia ha raggiunto, negli ultimi 3 anni, una significativa crescita superando i 5.000 soci in una città di circa 54.000 abitanti, un tasso di fidelizzazione al di sopra della media nazionale.

Abbiamo intervistato Giorgia D’Autorio per farci raccontare la gioia di aver vinto questo premio che, noi di ANIF, siamo orgogliosi sia stato consegnato ad un club ambasciatore di valori distintivi della nostra associazione: la capacità innovativa di Interamnia, infatti, si può riassumere nel legame relazionale e umano che ha intessuto con i soci fronteggiando anche una situazione difficile come il terremoto in Abruzzo e nelle Marche. Scopriamo come è riuscito a raggiungere questa speciale alchimia.

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Intervista a Giorgia D’Autorio, Direttrice di Interamnia

Il premio nella categoria Innovazione al Forum Club, quanto vi ha resi orgogliosi e cosa rappresenta per voi?

Il premio, sicuramente inaspettato, ci ha resi orgogliosi ma soprattutto è stata una bella ricompensa per i sacrifici personali e professionali fatti in questi anni, anche un modo per portare a conoscenza  la realtà della nostra città, Teramo e darle visibilità.

In cosa si traduce la vostra idea di innovazione, perché vi sentite innovativi?

“Innovati” ci sentiamo rispetto al contesto che ci circonda e rispetto a tante realtà del Centro – Sud. Cerchiamo di essere precursori in diversi ambiti legati al benessere e alla salute delle persone; innovatori nell’organizzazione aziendale, nella formazione dello staff e anche nell’ambito tecnologico.

5.000 soci in una città di 50.000 abitanti, un ottimo tasso di penetrazione che avete conquistato con? Puoi indicarci 3 leve con cui avete raggiunto questa elevata customer satisfaction?

La conquista di 5000 utenti l’abbiamo raggiunta attraverso un grande lavoro sul brand e sulla professionalità dello staff, merito anche del responsabile tecnico Giuliano Rossi, un lavoro continuo di assistenza sul cliente e un’attività costante volta al miglioramento: obiettivo principale… non annoiare le persone, far divertire i nostri clienti coinvolgendoli il più possibile. Le 3 leve con cui abbiamo ottenuto questa elevata customer satisfaction sono:

  1. fiducia nel club, in diversi ambiti, non solo legati al fitness, perchè chi viene da noi sa che può essere assistito quasi a 360°;
  2. la costruzione di un club family con i relativi servizi all’interno;
  3. sistema di assistenza da parte del reparto di accoglienza che, insieme al reparto tecnico, cerca di rimanere costantemente in contatto con i propri clienti.

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Qual è la vostra ricetta di fidelizzazione?

La fidelizzazione si basa su una presenza costante, 12 mesi all’anno, sul cliente che decide di sceglierci e risceglierci ogni giorno e sull’ascolto volto a soddisfare i bisogni di ciascuno di loro. Siamo ormai da 10 anni ad un tasso di fidelizzazione del 70-72%, merito soprattutto di colui che ci ha trasmetto l’amore per questo lavoro, il Prof Leone Valentini. Basti pensare che abbiamo dei clienti che addirittura frequentano il Club dal primo anno, 1981.

È possibile individuare un modello di business distintivo nel vostro club? Quali sono gli asset di crescita?

Un modello distintivo di business rispetto ad altre realtà non c’è. Sicuramente abbiamo sempre agito secondo quello che è il mercato di riferimento, non abbiamo mai fatto guerre di prezzi o al ribasso, siamo sempre stati coerenti cercando di privilegiare coloro che scelgono di riconfermare anticipatamente l’abbonamento. Abbiamo accresciuto i servizi che sicuramente hanno dato un valore ulteriore al Club, innovato le attrezzature e ampliato gli spazi per poter accogliere il maggior numero di utenti; facciamo manutenzione costante in una struttura che ha 16 anni di età, investendo costantemente.

Siete l’esempio che il fitness può davvero essere un ammortizzatore sociale portando benessere, integrazione, salute alle persone. In che modo il centro è stato un hub attrattivo, una sorta di oasi di serenità durante il terremoto? Volete raccontarci quest’esperienza?

L’esperienza del terremoto ha sconvolto la nostra città: Teramo purtroppo si trovava sia nell’ epicentro del versante abruzzese, sia in quello del versante marchigiano, quindi il 2016 è stato l’anno in cui la città si è quasi completamente svuotata, per l’inagibilità delle case e perché molti hanno preferito trasferirsi verso il mare. Le scuole sono rimaste chiuse quasi ininterrottamente dai primi di settembre fino a febbraio. Grazie ad una struttura completamente in cemento armato, merito sempre del proprietario dell’immobile il Prof Leone Valentini, che non ha mai risparmiato in termini di sicurezza per gli utenti del club, le famiglie hanno continuato a frequentarci: per i bambini, deprivati della frequenza scolastic giornaliera, abbiamo organizzato un campus sia estivo che invernale per aiutarli a recuperare una quotidianità ormai stravolta.

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Siete impegnati socialmente anche con la Federazione Italiana Sport Paralimpici Degli Intellettivo Relazionali?

Da due anni siamo affiliati alla FISDIR, la Federazione Sportiva Paralimpica cui il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ha demandato la gestione, l’organizzazione e lo sviluppo dell’attività sportiva per gli atleti con disabilità intellettiva e relazionale. Insieme alla responsabile del settore, Francesca De Nigris, abbiamo portato avanti il suo progetto di formare una squadra di agonisti nel nuoto: oggi vanta ben 12 atleti che si sono contraddistinti per aver raggiunto numerosi risultati.

In cosa consiste il progetto “L’acqua Non Ci Limita”?

Il progetto si rivolge ai ragazzi di ogni età con disabilità motorie, sensoriali e intellettive. L’attività in acqua, individuale e di gruppo, ha l’obiettivo di creare un clima ludico, favorevole a stimolare il senso di autonomia, ad aumentare il livello di autostima e a promuovere l’inserimento sociale, obiettivi prioritari per persone con disabilità.

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