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21 maggio 2021: Convegno tra scienza, management sportivo e politica

21 Maggio 2021
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Lo sport conviene perché genera salute per i cittadini, lavoro per gli imprenditori e risparmio sulle spese sanitarie per lo Stato.

Si è svolta in diretta sui canali social il Convegno #aprireXripartire organizzato da ANIF, RiminiWellness e Confindustria Federvarie.

Una testimonianza a più voci che ha dato spazio ad illustri professionisti del settore medico-scientifico, ad imprenditori italiani di fama internazionale e alla politica per ragionare insieme sulla fondamentale importanza di riaprire la pratica sportiva all’interno di strutture organizzate e in sicurezza.

Tre mondi apparentemente distanti ma che, mai come ora, devono dialogare e capire le rispettive necessità affinché si facciano scelte sensate e funzionali ad una concreta ripresa del nostro settore e del Paese Italia.

Il Convegno è durato oltre 2 ore e ha tenuto alta l’attenzione dei partecipanti che sono intervenuti a più riprese con domande e opinioni.

Giampaolo Duregon, Presidente ANIF, ha aperto i lavori con un intervento nel quale ha voluto fare una fotografia della situazione attuale e dell’impegno di ANIF

“ANIF da 25 anni rappresenta e tutela gli interessi di gestori e proprietari dei centri sportivi italiani a tutti i livelli. Più che mai questa missione è stata portata avanti durante la pandemia: basti pensare che da marzo 2020 ad oggi abbiamo presentato oltre 80 emendamenti consegnati direttamente ai politici più sensibili alle esigenze del settore. Di questi circa 40 sono stati recepiti. Molte agevolazioni utili ai titolari, sostegni ai lavoratori, ma oggi la vera differenza la può fare solo un fondo perduto, altrimenti il settore farà enorme fatica a risollevarsi: non bastano i 4.000/8.000€ a centro sportivo dati in un anno. Occorrono sostegni almeno tra i 50 e i 500 mila € per ogni centro, da considerare ovviamente sullo specifico mancato flusso economico.

Inoltre il recovery fund deve prevedere almeno 7 miliardi e non solo i 700 milioni stanziati finora. È un mondo che conta circa 100 mila centri sportivi, 1 milione di lavoratori, 20 milioni di praticanti sportivi e che affonda le radici nel sociale”
Il Presidente ha poi voluto concludere con uno sguardo all’immediato futuro “è fondamentale che per il 24 maggio le palestre possano riaprire anche con l’uso di docce, tenerle chiuse è una misura di sicurezza insensata che crea enormi disagi agli utenti. Tra le prossime priorità di ANIF c’è la Riforma dello Sport, affinché venga definita con condizioni sostenibili per gli operatori, con contributi sui collaboratori ragionevoli e un unico tipo di società commerciale e dilettantistica al tempo stesso per tutti i centri sportivi Italiani, prevedendo per entrambe agevolazioni in ragione del grande valore sociale del lavoro svolto.”

La parola è poi passata al Prof. Guido Rasi (Professore di Microbiologia all’Università Tor Vergata di Roma e consulente del Generale Figliuolo per la campagna vaccinale) che ha analizzato il modo in cui è stata gestita l’emergenza da Covid19.

C’è stata una grande superficialità nel mondo scientifico rispetto alla gestione della pandemia. La domanda giusta da fare non è il SE, ma il COME fare le cose… Ho visto palestre e piscine trasformate in centrali della NASA, con percorsi delineati e personale addetto… si poteva non chiuderle”

E poi ha aggiunto “Se c’è la volontà ad aprire, le misure di sicurezza si trovano! Se pensiamo a tutto quello che si è perso in termini di salute in questi mesi, sono molto perplesso e proverò il mio punto di vista scientifico su tutti i tavoli. Come scienziato sono davvero molto perplesso e molto deluso”.

In uno studio norvegese ormai di mesi fa è stato chiaramente dimostrato che sul pelo dell’acqua il virus muore in pochi secondi proprio per i fumi del cloro, quindi non ha senso tenere le piscine chiuse

Sempre per il mondo scientifico è intervenuto il Dott. Maurizio Casasco (Presidente Federazione Italiana Medici Sportivi)

il quale ha subito evidenziato che “grazie” al covid è migliorata notevolmente l’attenzione di tutti gli operatori all’igiene e una maggiore consapevolezza della responsabilità sociale “ora i centri sportivi sono più sicuri che mai!” ha affermato.

“La regola principale è mantenere la sicurezza e saper sanificare (che è diverso dall’igienizzazione). Quando tutte le regole sono state ottemperate e magari migliorate, è evidente che poi le aperture devono essere considerate”.

Ha poi ribadito un concetto che molto spesso ribadito in questi mesi passati: “L’attività fisica va di pari passo con la scuola. Se riapre la scuola è giusto che si faccia l’attività fisica!”

Luca Businaro (Past President di Confindustria Federvarie, e Proboviro del Collegio Speciale Nazionale) ha poi preso la parola come esponente del settore management sportivo ed ha subito ribadito

“Lo sport è per la salute.” In quanto industria ce si occupa di salute, “è l’industria dello sport che bada alla salute dei propri clienti. Il comitato tecnico scientifico ha competenze sanitarie, ma per operare con il settore sportivo deve sedersi al tavolo con esperti del settore sportivo. Lo sport è un modo per uscire dalla malattia”.

 

Livio Leardi (fondatore gruppo GetFit) ha lanciato un allarme a favore di tutti gli operatori che hanno resistito per tutti questi mesi (7 mesi) e hanno dovuto fare importanti debiti.

“I centri sportivi sono stati accusati dal vecchio governo di essere dei fuorilegge, non in regola con le disposizioni e questo ha portato allo sfacelo. Una volta individuato il problema non si è mai pensato di valutare come tenere aperti certi settori economici. Se c’è la volontà si può lavorare in sicurezza, tranquillamente. Non ha senso sostenere la chiusura delle palestre.”

 

Corrado Peraboni (Amministratore Delegato International Exhibition Group – organizzatore di RiminiWellness) ha messo in evidenza i cambiamenti che sono stati affrontati nel settore delle fiere e delle manifestazioni e le conseguenze traumatiche: il 70% delle manifestazioni fieristiche sono andate sul digital.

“Oggi è importante capire questi cambiamenti in questo settore che è da reinventare (quello delle fiere) e quali siano le nuove dinamiche dello sport. Sono cambiamenti che resteranno nelle vite quotidiane, oggetti e abitudini che ci porteremo dietro… Per questo si rende necessario un cambiamento di strategia in quanto, nei prossimi anni, viaggeranno più espositori che viaggiatori”

 

Nerio Alessandri (Presidente Wellness Foundation e CEO & Founder Technogym) ha esposto un’attenta analisi sulle condizioni della popolazione durante questa pandemia.

Secondo lui, queste chiusure selvagge hanno recato un danno economico e sociale: “il 60% delle persone soffre di maggiore stress, il 37% sono depressi, l’80% delle persone chiede di fare esercizio. Nonostante i dati stabiliscano che i luoghi di contagio sono in casa, tra familiari, si è discusso per mesi l’orario del coprifuoco serale… senza trovare invece una soluzione per tenere aperte le palestre. Eppure l’attività fisica è salute, è un dato di fatto: Star bene conviene ai cittadini e allo Stato!”

“Il wellness non è né di destra, né di sinistra. Noi siamo la salute a basso costo”

E poi ha continuato con altri dati allarmanti: “prima della pandemia, 300 milioni di persone nel mondo facevano attività. Oggi 600 milioni fanno esercizio fisico e 2 miliardi di persone hanno bisogno di fare esercizio fisico. Quindi non dobbiamo mollare!”

“Con il COVID la consapevolezza acquisita dalla popolazione sulla qualità del wellness è salita moltissimo. Una campagna del genere avremmo dovuta pagarla tantissimo” ecco dunque l’appello fatto a gran voce “Istituzioni ci dovete aiutare perché noi siamo la soluzione e non il problema!”

La parola è poi passata ai politici con l’On. Daniela Sbrollini (Membro della VII Commissione) che ha sottolineato come con il Governo Draghi lo sport ha senza dubbio fatto un salto di qualità.

“Il rilancio dell’economia passa oggi anche attraverso il settore dello sport e del welfare.” Per quanto riguarda la chiusura degli impianti sportivi l’On. Sbrollini è sempre stata in prima linea nel sollecitare la riapertura, purtroppo battendosi contro molte forze che sostenevano il contrario.

“Il lungo lockdown ha danneggiato enormemente il settore ed oggi stiamo puntando a sostenerlo attraverso 1miliardo e 700 milioni per bonus collaboratori sportivi e il credito d’imposta per le sponsorizzazioni. Lo sport deve essere visto come un farmaco: i bambini che praticano Sport diventeranno adulti senz’altro più sani.”

La Sbrollini quindi informa di aver presentato un disegno di legge sulle sponsorizzazioni volto a prevedere agevolazioni fiscali per le aziende che investono sullo sport di base.

Massimiliano Fedriga (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia e Presidente della Conferenza Stato Regioni) ha poi preso la parola, assicurando di aver portato avanti una vera battaglia a favore della riapertura degli impianti sportivi, un settore che a suo avviso, ha sofferto più degli altri le conseguenze del Covid19.

“Con il buon senso si poteva e si può riaprire. Il rispetto dei protocolli di sicurezza su cui ho personalmente lavorato nella mia regione (Friuli Venezia Giulia), offre massime garanzie. Le regole ci sono e non è condivisibile renderle sempre più stringenti perché in qualche caso non vengono osservate. Le regole vanno fatte per chi le rispetta e non per quei pochi che non le rispettano. Il mondo dello Sport non deve essere visto solo sotto l’aspetto salutistico, ma anche sotto quello dell’innovazione che consente di incidere positivamente nel sistema economico del Paese. Non possiamo quindi permettere che molte aziende chiudano!”

Fedriga, in qualità di Presidente della Commissione stato-regioni, continuerà ad impegnarsi su questo terreno promuovendo anche un tavolo di lavoro con i suoi rappresentanti di questo settore volto a costruire un nuovo scenario futuro.

L’On. Giusy Versace (atleta paralimpica e politica italiana) ha portato i saluti del Ministro Gelmini e ha speso parole importanti per il settore con una nota di grande ottimismo per il futuro.

“Il settore deve essere rilanciato nel suo complesso, piscine comprese, poiché sono luoghi particolarmente importanti anche sul piano della riabilitazione. Anche l’On. Mariastella Gelmini non farà mancare il suo pieno appoggio. Bisogna avere fiducia nel futuro, tenuto anche conto che con il passaggio delle regioni dal giallo al Bianco le restrizioni decadranno e si potrà riaprire e accogliere gli sportivi, con i protocolli di sicurezza anche le piscine potranno essere aperte.”

Concludendo, il nostro moderatore Valerio Piccioni (giornalista del Gruppo RCS) ha ringraziato i relatori per l’alto valore dei contenuti espressi “è stato un Convegno ricco di spunti e che lascia un bel messaggio di apertura ad un nuovo sviluppo e propositività”.

“Oggi abbiamo dimostrato di saper creare un clima di grande disponibilità e collaborazione tra professionisti che rappresentano punti di vita diversi ma convergenti” ha concluso Giampaolo Duregon “vogliamo e dobbiamo fare squadra creando un tavolo di lavoro permanente con tutti coloro che lavorano per tutelare e promuovere la pratica sportiva, ricordandoci che lo sport genera salute per i cittadini, lavoro per gli imprenditori e risparmio sulle spese sanitarie per lo Stato.

ANIF lo sostiene da 25 anni e oggi siamo orgogliosi di aver aperto un ponte di lavoro concreto tra la politica, la scienza e l’imprenditoria sportiva”.

 

Guarda qui la registrazione del convegno

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