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Comunicato Stampa: chiarimenti in merito alla gestione dello sport in Italia

18 Novembre 2022
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È vergognoso, attaccare un settore che tanto ha dato all’avviamento allo sport dei giovani, al miglioramento della salute degli adulti, allo sport agonistico Italiano. I centri sportivi Italiani sono amministrati da una legge che esiste da 20 anni e che ora con la Riforma dello Sport, è migliorata.

Giampaolo Duregon

Ci troviamo a scrivere questo comunicato in seguito ad alcuni articoli che vogliono screditare e mettere in cattiva luce il settore dello sport dilettantistico italiano e degli stessi Enti di Promozione Sportiva.

In occasione di un’intervista, siamo stati chiamati come ANIF, a spiegare il funzionamento del sistema che sovrintende l’organizzazione delle associazioni e società sportive dilettantistiche; tuttavia di questa intervista è stata pubblicata solo una breve frase, per di più scollegata dall’intero contesto della più articolata e completa risposta che è stata rilasciata. Desideriamo quindi chiarire in maniera fedele la realtà di questo settore, visto che le parole pubblicate non ne danno una rappresentazione veritiera.

Le associazioni e società sportive, in estrema sintesi, per essere riconosciute come soggetti meritevoli del regime agevolativo previsto dall’ordinamento statale, debbono conformarsi sia alle norme dell’ordinamento sportivo sia a quelle statali. Un principio fondamentale  che deve essere contenuto negli statuti delle Associazioni Sportive e Società Sportive Dilettantistiche (ASD e SSD) – e puntualmente osservato – è quello che)  vieta le finalità lucrative e pone il divieto di divisione degli utili , che devono obbigatoriamente essere reinvestiti nell’attività sportiva. Oggetto principale dell’attività delle ASD e SSD deve essere una o più delle seguenti attività: l’organizzazione delle attività sportive dilettantistiche tra cui anche la  formazione, la didattica e la preparazione sportiva, l’agonismo dall’infanzia agli adulti, oltre l’esercizio fisico per la salute.

Le ASD e SSD, mediante  l’avviamento allo sport per i giovani e l’esercizio fisico per adulti, costituiscono strumenti fondamentali per per la  prevenzione di molte malattie croniche, con importanti risparmi della spesa pubblica per la salute, e per la socialità di chi la pratica. A questo si aggiunga un importante valorizzazione dei talenti sportivi che proprio partendo dalla pratica sportiva di base crescono fino ad arrivare a raggiungere grandi risultati olimpionici e/o mondiali. Tali importanti funzioni sono riconosciute dallo Stato, che nella recente riforma dello sport contenuta nel decreto legislativo 36/2021 riconosce, appunto, “il valore culturale, educativo e sociale dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e di tutela della salute, nonché quale mezzo di coesione territoriale”. Vi è peraltro, anche una proposta di legge costituzionale che aggiunge all’articolo 33 della Costituzione il seguente comma: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme ».

Con particolare riferimento al Fitness (vari tipi di ginnastica a corpo libero, con attrezzi, con musica ecc.), praticato in moltissimi impianti sportivi, occorre ricordare che esso è annoverato tra le discipline sportive riconosciute dal CONI, ed è un’attività salutistica che in buona misura previene  molte malattie croniche: dalle cardiopatie alle malattie respiratorie, al diabete, la cura delle quali comporta elevati costi per la collettività. Il Fitness è dunque volto al raggiungimento del benessere psicofisico della persona.

Mettere in dubbio, oggi, i principi che la legge 289 del 2002 ha enunciato e che sono stati seguiti fin dalla sua emanazione, andando ad insinuare dubbi e interpretando con tesi incoerenti e fantasiose le parole rilasciate dal presidente di ANIF e dagli altri Enti sportivi, appare oltreché ingiusto anche scorretto perché non considera che proprio gli Enti di promozione sportiva, le Federazioni e le ASD/SSD hanno svolto, in questi anni un’azione (meritoria) volta a permettere a milioni di cittadini (giovani, adulti o anziani) di svolgere attività fisico/sportive che hanno promosso un sano stile di vita, migliorato la qualità di vita degli stessi e mantenuto  buoni i livelli di salute.

Si parla, infatti, di 20 milioni di italiani che possono svolgere esercizio fisico per la salute, in sicurezza e integrato in un sistema ben organizzato e funzionante che è di esempio anche per gli altri paesi (europei e non). Il tutto nella piena osservanza delle norme stabilite per il settore sportivo dilettantistico; norme che sono sparse in diverse disposizioni legislative e che sono formulate in maniera tale da non rendere sempre chiara la loro interpretazione, con la duplice conseguenza di una possibile errata loro applicazione da parte degli operatori sportivi e di una loro errata interpretazione da parte degli organi controllanti. Come in ogni altra tipologia di attività, può sempre presentarsi il caso di soggetti che tentano di aggirare le norme, ma ANIF ha sempre preso le distanze da tali soggetti e la prova ne è che ha accolto con favore la recente riforma dello sport (D-LGS. 36/2021) che costituisce un primo tentativo di dare una disciplina organica a questo particolare settore, rendendo ancor più trasparente la propria attività. La recente normativa riconosce – e non demonizza – le associazioni e società sportive dilettantistiche, anzi le pone alla base dell’intera riforma, riconoscendone l’importanza e la funzione sociale. Insomma, i rari casi di illegalità nella gestione di associazioni o società sportive dilettantistiche, non giustificano una qualunquistica e  ingiusta generalizzazione dettata o da mala fede o da ignoranza.

Siamo a disposizione di quanti vogliano approfondire ed avere chiarimenti su questo fondamentale settore sociale, ma al tempo stesso lo saremo solo con chi sarà rispettoso del nostro lavoro e delle nostre parole e non siamo disposti a dare il nostro tempo a chi travisa o strumentalizza quanto viene dichiarato o detto.

ANIF Eurowellness

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