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Arrampicata sportiva: fascino e accessibilità

16 Febbraio 2017
arrampicata sportiva
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Sapevi che l’arrampicata sportiva è nata in Italia e che debutterà alle olimpiadi di Tokyo del 2020? L’arrampicata metropolitana è uno sport tutto da scoprire: si potrebbe definire un inedito da città in quanto porta con sè le caratteristiche di resistenza, concentrazione, orientamento all’obiettivo tipico della scalata tradizionale in montagna ma adattandoli a pareti artificiali, a disciplina fitness e alle palestre di città.

Il vantaggio è che oggi questo sport è in forte ascesa proprio per il suo mix di fascino e accessibilità: è adrenalinico ma al contempo facile da praticare. I corsi di arrampicata sportiva infatti sono sempre più diffusi e basta spesso frequentare una normale palestra con parete attrezzata. I negozi che vendono l’attrezzatura per l’arrampicata sportiva si trovano a due passi dalle metropolitane del centro e non sono necessari viaggi ad alta quota per cominciare ad allenarsi e magari poi passare anche alla scalata su parete rocciosa.

Eppure il vantaggio da noi preferito è sempre quello sulla salute: si tratta infatti di uno sport completo che allena corpo e mente, anzi gli istruttori e i medici sportivi lo definiscono un vero e proprio training per la mente.

Allenamento di concentrazione e fonte di auto-stima

L’arrampicata sportiva si divide in:

  • Lead (specialità di difficoltà);
  • Speed (specialità di velocità),
  • Bouldering (arrampicata su massi).

Il percorso su parete deve essere “creato” dall’atleta che decide, passo dopo passo, quali appigli per le mani, tecniche di presa, appoggi per i piedi, scegliere per raggiungere il “top”, la vetta, l’ultimo gesto che fa vincere una gara, arrivando in cima. E’ questa disomogeneità dei movimenti, unita alla strategia e alla concentrazione che elimina lo stress, rinforza l’autostima e quindi si trasforma in allenamento per la mente.

Non bisogna sottovalutare, d’altra parte, la maggiore e migliore percezione del proprio corpo che deriva dal controllo dei movimenti  e dallo sviluppo della coordinazione, insieme alle caratteristiche di uno sport completo che allena ogni parte del corpo, dagli arti inferiori e superiori al core (lombare, addominali ecc.).

Il percorso

Il percorso prevede appigli che sono quelli a cui ci si aggrappa con le mani e appoggi che si utilizzano per avanzare con i piedi e sorreggerli: ogni colore degli appigli e degli appoggi segnala difficoltà differenti.

Il Bouldering permette di arrampicarsi ad esempio a dei massi di vari colori e forme, a seconda della difficoltà del percorso, senza imbracatura ma in presenza, a valle, di un materasso che attutisce l’eventuale caduta. Il Lead prevede invece resistenza e concentrazione nel raggiungere la vetta. Questa seconda specialità prevede imbracatura con corda, a partire di solito dal basso, e moschettoni per la tenuta dell’atleta.

Da sapere…

La parete di gara misura almeno 6 metri in larghezza e prevede minimo due itinerari da percorrersi contemporaneamente.

I tratti verticali previsti dalla parete, in gara, sono limitati al minimo.

La distanza tra gli ancoraggi o spit deve essere tale da garantire la completa sicurezza dell’atleta.

La parete artificiale di arrampicata deve essere collaudata e certificata con requisiti omologati.

Il punteggio viene assegnato così: se la presa viene impugnata si dà un valore positivo, se la presa, oltre ad essere impugnata viene utilizzata per impostare il movimento, cosa che consente di impugnare la presa successiva, il punteggio viene aumentato.

La gara si conclude con il “top”, che consiste nell’afferrare con le mani l’ultima presa.

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