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Lettera al Presidente Mario Draghi e al Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali

22 Aprile 2021
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Rendiamo pubbliche le lettere che il Presidente Giampaolo Duregon ha inviato al Primo Ministro Prof. Mario Draghi e al Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Professor Mario Draghi

Ill.mo Signor Presidente,

In qualità di Presidente di ANIF – Eurowellness, Associazione Nazionale Sport e Fitness, affiliata a Confindustria, vorrei esporLe le forti perplessità che ha suscitato il DPCM del 16 aprile u.s. in merito alla riapertura delle palestre e delle piscine.

Dopo un anno di lockdown, in cui il settore sportivo ha ricevuto attraverso una serie di DPCM alcuni esigui “Sostegni” che purtroppo si sono rivelati del tutto insufficienti per risollevare un settore ormai al collasso, avevamo finalmente sperato in una riapertura degli impianti che potesse almeno consentirci di riprendere un percorso verso la normalità delle nostre attività.

Purtroppo così non è stato.

Le attività sportive indoor (palestre e piscine al chiuso) potranno ripartire infatti solo il primo giugno, periodo in cui la frequenza di un centro sportivo comincia a registrare il calo fisiologico estivo.

Per contro, le piscine all’aperto potranno aprire il 15 maggio e senza l’uso degli spogliatoi.

Quali saranno le Regioni italiane in grado di far nuotare outdoor i propri utenti a maggio?

Detto questo, vorrei rivolgerLe una domanda sollecitata da tutta la nostra base associativa, ma condivisa dall’intero comparto costituito da oltre 100.000 centri sportivi, da un milione di lavoratori e dai 20 milioni di frequentatori fermi: su quali basi scientifiche, le palestre e le piscine vengono ancora oggi considerati luoghi di contagio del virus Covid19?

Nei mesi passati ANIF ha condotto delle indagini conoscitive in merito ed è risultato che il tasso di contagio è inferiore all’uno per mille dei casi osservati.

I centri sportivi, dopo l’emanazione dei Protocolli di Sicurezza pubblicati il 17 maggio u.s., hanno investito ingenti risorse economiche per garantire la piena applicazione delle norme.

La corretta applicazione del Protocollo è stata anche certificata dall’esito positivo dei numerosi controlli effettuati dagli organismi preposti: Nas, Polizia Municipale, ASL.

Occorre infine sottolineare che gli “sportivi” adottano uno stile di vita più sano e rispettoso delle regole in confronto agli inattivi.

Si proteggono cioè abitualmente dalle infezioni e rivelano una maggiore resistenza nei confronti delle stesse.

Alla luce di queste brevi considerazioni, La invito vivamente a valutare l’opportunità di riesaminare l’ipotesi della riapertura totale di tutti gli impianti sportivi (palestre e piscine al chiuso comprese) entro la prima decade di maggio.

La ringrazio anticipatamente per l’attenzione e colgo l’occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.

Giampaolo Duregon

Roma 21 aprile 2021

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Al Sottosegretario allo Sport Gent.ma Valentina Vezzali,

In qualità di Presidente di ANIF – Eurowellness, Associazione Nazionale Sport e Fitness, affiliata a Confindustria, vorrei esporLe le forti perplessità che ha suscitato il DPCM del 16 aprile u.s. in merito alla riapertura delle palestre e delle piscine.

Dopo un anno di lockdown, in cui il settore sportivo ha ricevuto attraverso una serie di DPCM alcuni esigui “Sostegni” che purtroppo si sono rivelati del tutto insufficienti per risollevare un settore ormai al collasso, avevamo finalmente sperato in una riapertura degli impianti che potesse almeno consentirci di riprendere un percorso verso la normalità delle nostre attività.

Purtroppo così non è stato.

Le attività sportive indoor (palestre e piscine al chiuso) potranno ripartire infatti solo il primo giugno, periodo in cui la frequenza di un centro sportivo comincia a registrare il calo fisiologico estivo.

Per contro, le piscine all’aperto potranno aprire il 15 maggio e senza l’uso degli spogliatoi.

Quali saranno le Regioni italiane in grado di far nuotare outdoor i propri utenti a maggio?

Detto questo, vorrei rivolgerLe una domanda sollecitata da tutta la nostra base associativa, ma condivisa dall’intero comparto costituito da oltre 100.000 centri sportivi, da un milione di lavoratori e dai 20 milioni di frequentatori fermi: su quali basi scientifiche, le palestre e le piscine vengono ancora oggi considerati luoghi di contagio del virus Covid19?

Nei mesi passati ANIF ha condotto delle indagini conoscitive in merito ed è risultato che il tasso di contagio è inferiore all’uno per mille dei casi osservati.

I centri sportivi, dopo l’emanazione dei Protocolli di Sicurezza pubblicati il 17 maggio u.s., hanno investito ingenti risorse economiche per garantire la piena applicazione delle norme.

La corretta applicazione del Protocollo è stata anche certificata dall’esito positivo dei numerosi controlli effettuati dagli organismi preposti: Nas, Polizia Municipale, ASL.

Occorre infine sottolineare che gli “sportivi” adottano uno stile di vita più sano e rispettoso delle regole in confronto agli inattivi.

Si proteggono cioè abitualmente dalle infezioni e rivelano una maggiore resistenza nei confronti delle stesse.

Alla luce di queste brevi considerazioni, La invito vivamente a valutare l’opportunità di riesaminare l’ipotesi della riapertura totale di tutti gli impianti sportivi (palestre e piscine al chiuso comprese) entro la prima decade di maggio.

La ringrazio anticipatamente per l’attenzione e colgo l’occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.

Giampaolo Duregon

Roma 21 aprile 2021

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