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Come saranno i nostri ultimi 10 anni di vita senza attività fisica?

16 Febbraio 2023
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Ormai da qualche giorno è diventato virale un video tranchant del Governo Canadese che vuole promuovere uno stile di vita attivo che garantisca una vecchiaia in salute di contro alla sedentarietà della terza età che procura sofferenza e malattia.

Un video forte che sottolinea come la vita inattiva, senza attività fisica, sia destinata, in vecchiaia, a ridursi a mera sopravvivenza tra ospedali e case di cura. Una pubblicità progresso importante che fa soffermare sull’importanza dell’attività fisica a tutte le età.

Video ultimi 10 anni di vita – Sport/No Sport

La situazione terza età in Italia

L’Italia è uno dei paesi più longevi al mondo con una speranza di vita di 80,6 anni per l’uomo e 84,9 per la donna (si prevede che la percentuale di over 80 triplicherà entro il 2050) e questo grazie a migliori alimentazione, igiene, condizioni di vita e cure mediche; questi dati sono da una parte incoraggianti dall’altra ci pongono davanti tutte le problematiche legate alle patologie cronico-degenerative dell’invecchiamento con conseguente aumento dei costi socio-sanitari. Ecco perché risulta fondamentale l’attività fisica durante la terza età: aiuta ad invecchiare meglio controllando l’ipertensione, prevenendo o ritardando patologie croniche e riducendo i rischi di osteoporosi e traumi in seguito a cadute aiutando, al contrario, ad aumentare la resistenza dell’organismo, dell’apparato muscolo-scheletrico e cardiovascolare e dando giovamento alle capacità psico-intellettuali. (fonte Istituto Superiore di Sanità – EpiCentro)

Nelle persone anziane questi rischi aumentano proprio tra coloro che mostrano bassi o zero livelli di attività fisica abituale: nel 2015 fu fatto uno studio (A Physical Activity Intervention to Treat the Frailty Syndrome in Older Persons—Results From the LIFE-P Study) che confermava l’efficacia preventiva dell’esercizio fisico negli anziani: sono stati monitorati 211 anziani sottoposti ad attività fisica per 12 mesi (150min/sett di camminata, bicicletta, esercizi di flessibilità) paragonati a 213 persone che non hanno svolto esercizio fisico; si è constatato che il primo gruppo è risultato meno a rischio malattie anche nei successivi 8 anni di osservazione: il 28,1% degli inattivi era più predisposto ad accusare l’invecchiamento rispetto al 20,2% degli attivi.

È dunque evidente che l’attività fisica per la terza età (tra i 70 e gli 85 anni) costituisce un fattore rilevante per il mantenimento della salute, della qualità della vita e della prevenzione di malattie croniche.

È importante diffondere la cultura dell’essere attivi a tutte le età per aumentare la probabilità di invecchiare in modo più sano (fonte I luoghi della cura rivista online).

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