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App e piattaforme online per i centri sportivi: ne vale la pena? 4 chiacchiere con Giuseppe Barbagallo

10 Giugno 2020
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Abbiamo fatto due chiacchiere con Giuseppe Barbagallo, SEO Specialist e Co-Founder della web agency Good Working.

Avendo tra i suoi clienti numerosi centri fitness e essendo wellness addicted, abbiamo approfittato per fargli qualche domanda su come poter riorganizzare l’offerta di benessere al pubblico in questo periodo post pandemico.

Quali sono i vantaggi di affidarsi ad una app per contingentare gli ingressi?

Affidarsi ad una app per regolamentare gli ingressi ha molti vantaggi, sia per l’utente che per la struttura.

Innanzitutto permette all’utente di sapere che al proprio arrivo potrà accedere agli spazi del centro senza incontrare file o affollamento. La prenotazione del proprio momento wellness può quindi ridurre i livelli di ansia nelle persone, garantendo loro la certezza dell’accesso immediato e del rispetto delle regole di sicurezza.

Ma una app che regola gli accessi può essere utile anche ai gestori, e non solo per l’automatizzazione delle prenotazioni.

Analizzando i dati delle prenotazioni e degli ingressi si possono raccogliere informazioni sull’utilizzo degli spazi e dei servizi.

Ciò consente di comprendere meglio le esigenze delle persone e di meglio personalizzare le offerte commerciali.

L’app può poi essere anche uno strumento per comunicare le novità del centro e le offerte, per vendere servizi e permette di fidelizzare la clientela.

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Un’app può aiutare nel far rispettare le disposizioni sul distanziamento?

Se si investe nel dotarsi di un’app, come già detto in precedenza, non ci si limita ad utilizzarla solo per la prenotazione.

Si possono veicolare tramite la piattaforma le istruzioni e le norme da rispettare per tutelare il benessere comune e si può ad esempio pensare di associare le postazioni negli spogliatoi alle singole prenotazioni.

Chi frequenta il centro si sentirà più sicuro e tutelato se saranno ben comunicati i percorsi interni e le modalità di utilizzo degli spazi.

Bisogna progettare le piattaforme non come strumenti con cui imporre dei comportamenti desiderati, ma con un approccio basato sulla gamification si possono stimolare gli utenti a un uso consapevole degli spazi in maniera sfidante e divertente.

Meglio affidarsi ad una piattaforma online per i corsi a distanza oppure svilupparla internamente?

In generale, affidarsi a piattaforme di terze parti è una soluzione più economica nel breve periodo. Sviluppare invece una soluzione internamente richiede un maggiore investimento iniziale, ma uno strumento proprietario consente di avere un maggiore controllo e offre possibilità di fare attività di promozione collaterali.

La chiave di lettura è quindi: ho bisogno di uno strumento per superare la difficoltà di questo particolare momento oppure voglio concretamente offrire un nuovo servizio alla mia utenza, che potrà allenarsi in maniera smart, cioè non necessariamente tra le pareti del mio centro?

Se si vuole quindi investire sull’offrire una nuova tipologia di esperienza alla propria clientela, la strada migliore è sviluppare una propria piattaforma, personalizzata e brandizzata.

allenamento online

Qual è il giusto prezzo per un corso a distanza?

Le strategie di pricing sono sempre un elemento essenziale della vendita dei servizi. Non esiste una regola esatta per determinare il prezzo più adeguato, ma per stabilire la giusta tariffa bisogna considerare alcuni fattori.

Nella fase iniziale consiglio di offrire una prova gratuita. Il cliente deve avere l’occasione di innamorarsi della nuova opportunità a prescindere dal costo che questa ha. In seguito, quando avrà testato il servizio, potrà valutare se abbonarsi o farne a meno. Offrire tariffe agevolate può invece imprimere un prezzo basso nella mente dell’acquirente, che sarà poi restio a pagarlo a prezzo pieno.

In questo periodo poi, con i centri che sono rimasti chiusi e con la riapertura con le limitazioni dovute alla sicurezza, offrire un assaggio può essere un gesto cortese nei confronti della propria utenza.

Venendo invece al prezzo effettivo, bisogna contare che con un corso a distanza stiamo offrendo la stessa professionalità del trainer e la stessa attenzione al cliente che offriamo nel nostro centro. Quindi, anche se il corso online probabilmente avrà costi di gestione inferiori, il prezzo deve essere uguale o poco più basso del corso in presenza. Finirebbe altrimenti per abbassare la percezione della qualità del servizio.

Bisogna focalizzarsi sul servizio che si offre, che è lo stesso ma con diverse modalità: si offre benessere, non la somma dei costi gestionali.

E se la frequenza nel centro presenta apparentemente spese maggiori (in termini di consumi e pulizia) non si deve dimenticare gli introiti dalla vendita di prodotti e servizi accessori (drink e snack, abbigliamento sportivo, spazi pubblicitari o servizi di terzi, ecc.).

Volendo però riflettere sugli aspetti organizzativi, quali possono essere le principali implicazioni di un corso a distanza?

Riflettendo su quelle che sono le domande che solitamente mi vengono poste dai miei clienti, ho avuto la possibilità di analizzare le possibili criticità che emergono. E mi sento di rassicurare tutti.

Riguardo l’aspetto della privacy, basta semplicemente informare l’utenza della nuova modalità di utilizzo dei dati personali. Le informazioni personali sono perlopiù le stesse, ma cambiano le policy che vanno aggiornate e consegnate ai clienti. Le piattaforme, proprietarie o di terze parti, sono comunque a norma col regolamento europeo per la privacy.

Riguardo i contratti con gli istruttori, dipende dagli accordi in essere. Solitamente erogano una prestazione, a un singolo individuo o a un gruppo, e vengono retribuiti in base al tempo impiegato. Non viene svolto un servizio diverso, ma cambia soltanto la modalità.

Riguardo l’aspetto assicurativo, solitamente le polizze coprono gli infortuni e i danni all’interno dei centri. Se si svolge attività fisica a distanza la responsabilità sull’idoneità degli spazi di allenamento e sul rispetto delle elementari norme di sicurezza ricade sul cliente. Ma più che ragionare in termini di responsabilità, è meglio ragionare in termini di sensibilizzazione e informazione: chi frequenta un centro wellness conosce le buone pratiche di comportamento, ma si possono fornire dei tutorial per allenarsi in sicurezza tra le pareti domestiche o outdoor.

Riguardo poi i certificati medici, è comunque opportuno che vengano effettuati i regolari controlli, anche per chi fa soltanto attività a distanza.

 

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